Tutela di vittime di stalking a Milano e su tutto

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In seguito a vicende sentimentali particolari, problematiche che affliggono la sfera familiare, amori non corrisposti o ancora richieste economiche pretestuose, capita purtroppo di trovarsi vittime di stalker, ovvero soggetti che prima dell'introduzione del reato specifico di stalking erano definiti “segugi, molestatori e assillanti”.


Il termine deriva dal verbo inglese “to stalk”, che significa “camminare con circospezione, avanzare furtivamente come un cacciatore in agguato”.


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  • Studio del dott. Sher

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Lo stalking consiste, in particolare, in un insieme di comportamenti persecutori, ripetuti e intrusivi come minacce, molestie, pedinamenti, telefonate importunanti, lunghi messaggi di posta elettronica e un numero spropositato di messaggi.


Le attenzioni indesiderate comportano un profondo sconvolgimento nella vita della vittima, la quale, soffocata e asfissiata, rischia persino di non essere più in grado di programmare per sé un futuro, e si rende necessario un percorso psicoterapico.

Lo studio di Milano del dott. Sher si occupa anche di fornire supporto alle vittime di stalking, occupandosi di tutto ciò che concerne l'ambito medico-legale.


Se avete necessità di assistenza anche sull'incompatibilità carceraria non esitate a contattare il personale in sede telefonicamente o via mail.

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    Le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di “atti persecutori”, il quale è stato introdotto dalla legge 23 aprile 2009 n. 38. 

    La norma introduce nel Codice Penale italiano l'articolo 612-bis, che al comma 1 recita:

    “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.


    Dopo aver ricevuto la denuncia motivata il Tribunale ha il compito di tutelare la vittima segnalante adottando provvedimenti nei confronti dello stalker, che vanno dall’allontanamento fisico alla diffida dall'avvicinarsi alla vittima fino a un’eventuale segnalazione di pericolosità sociale.

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